La voce che ti vieta, spiega che non tutte le prigioni hanno muri. Alcune hanno voce.
Una voce dolce, conosciuta, che parla nella tua stessa lingua interiore.
Una voce che sembra averti protetto per anni — e che proprio per questo ha potuto costruire, giorno dopo giorno, il recinto invisibile in cui ti sei mosso senza accorgertene.
Non è facile sospettare di ciò che ti ha tenuto al sicuro. Non è facile riconoscere che la voce che ti consola è la stessa che ti impedisce di cambiare.
Ma la libertà non comincia con un urlo. Comincia con un dubbio.
Un sussurro che smette di sembrarti tuo.
La voce che ti vieta
C’è una voce dentro
che sussurra appena.
A volte è così simile alla tua
che non distingui
se sta proteggendo o frenando,
se è memoria o sentinella.
È la voce che ti vieta di cambiare.
La libertà comincia sempre
con un sospetto
sulla voce che credevi amica.
Foto di Hanna Zhyhar su Unsplash