Cerchi nel tempo indaga una percezione che sfugge alla linearità. In certi spazi interiori, il tempo non procede ma si espande, si moltiplica, si stratifica sotto pelle. Ogni azione sembra generare un’onda visibile e una invisibile: ciò che accade fuori trova risonanza dentro, e a volte è proprio quel secondo movimento a lasciare traccia. Questa poesia abita quel ritmo interiore, dove nulla va via davvero — ma torna, pulsa, si ripete in altra forma.
Cerchi nel tempo
Qui il tempo non va avanti:
si allarga.
Non c’è un prima o un dopo,
ma solo cerchi concentrici
che pulsano sotto la pelle.
Ogni gesto accade due volte:
una fuori, una dentro.
E a volte,
è la seconda a lasciare il segno.
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