Finché non succede nulla

Finché non succede nulla


Resto. Solo per vedere che forma prende la mia vita finché non succede nulla.


📓 Finché non succede nulla, mi ascolto in silenzio

Ci sono giorni che non annunciano nulla.
Nessuna frattura, nessuna svolta, nessun evento da ricordare.
Eppure, finché non succede nulla, qualcosa si riassesta lentamente.
Come la polvere che scende in un raggio di luce quando smetti di muoverti.
Sto.
Senza fare, senza reagire, senza spiegare.
E nel silenzio che si allarga, sento che non mi manca niente.
Non c’è rumore, non c’è urgenza.
Eppure ci sono.
E questa semplice presenza mi basta più di molte conquiste.

🧠 Quando tutto tace, riaffiorano le radici

È il momento in cui emergono cose dimenticate.
Piccoli pensieri sedimentati. Parole che non ho mai detto.
Sensazioni incomplete, immagini sfocate.
Finché non succede nulla, la mente si fa porosa.
Lascia entrare l’eco di ciò che avevo respinto.
E non sempre fa male.
A volte è solo un gesto: ripensare a un volto, una frase, un dettaglio non registrato.
Ciò che riaffiora non chiede giustizia, solo attenzione.
Io lo accolgo. Senza volerci costruire sopra.
Senza incollarlo a qualcosa che gli dia senso.
Solo per sentire cosa resta, se resto.

🕳️ Il bisogno di movimento è spesso una maschera

Per anni ho scambiato l’azione per identità.
Come se fare fosse la prova del mio esistere.
Rispondere a tutto, intervenire, programmare, anticipare.
Ma sotto c’era il terrore del vuoto.
E il vuoto, l’ho scoperto dopo, non è per forza perdita.
Finché non succede nulla, non c’è da fuggire.
E il bisogno di fare si sgretola, lentamente.
Resto. Anche se non so bene dove sto andando.
E forse non devo saperlo.

🔧 Sto imparando a non intervenire

C’è una parte di me che vuole ancora sistemare.
Vuole finire la frase. Vuole chiudere il cerchio.
Ma adesso la lascio da parte.
Finché non succede nulla, il mondo non ha bisogno della mia risposta.
Posso lasciare un messaggio in sospeso.
Una domanda irrisolta.
Una giornata senza definizione.
E non crolla nulla.
Anzi, qualcosa si alleggerisce.
Come se intervenire sempre fosse un peso, non una cura.

🔊 Non c’è niente da aspettare

Non vivo questo tempo come anticamera.
Non aspetto che qualcosa arrivi a salvarmi dal presente.
Non chiamo più “attesa” ciò che è solo evitamento.
Finché non succede nulla, resto dentro un tempo che non vuole spiegazioni.
Non serve premere avanti.
Mi tolgo dal desiderio di finalità.
E mi accorgo che anche questo, anche adesso, può avere un ritmo proprio.
Senza dover diventare qualcosa.

🪞 Il mondo non si accorge che mi sono fermato

E va bene così.
Non c’è nessuna storia da raccontare.
Solo assenza di movimento.
Solo una tregua.
Finché non succede nulla, non ho bisogno di essere visto.
Né valutato, né compreso.
Resto ai margini, dove la voce si abbassa e il cuore smette di correre.
E qualcosa in me si ricompone, anche se nessuno se ne accorge.

📓 Mi accorgo di dove sono davvero

Non sto cercando nulla.
Sto solo notando.
Che sono qui. Che respiro.
Che ho smesso di misurarmi con il tempo degli altri.
Finché non succede nulla, riscopro che non ho perso niente.
Solo il rumore. Solo la corsa.
E adesso — finalmente — sto.
E non mi sembra poco.


📌 Uomo Fuori Traccia – Articolo #202
✍️ Scrivo da dove anche la quiete ha una voce, e io non ho più bisogno di coprirla.


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Scrive da un punto imprecisato tra il mondo che c’è e quello che potrebbe esistere.
Non cerca followers, cerca fenditure.
Non insegna nulla, ma disobbedisce per mestiere.
La sua mappa non ha nord: ha crepe, deviazioni, direzioni non autorizzate.
Vive in silenzio, ma scrive forte.
È uno che cammina fuori traccia.
E non per sbaglio.