La parola nacchera ha dentro il suono della terra, del legno, del gesto. Oggi la pronunciamo poco, spesso con ironia,…
Riabilitiamo la parola macabro
La parola macabro ci fa subito indietreggiare. Appartiene a un lessico che rimuoviamo, che ci inquieta, che sfioriamo senza voler…
Riabilitiamo la parola labaro
La parola labaro ci arriva da un tempo in cui ogni simbolo aveva un peso. Oggi la si incontra solo…
Riabilitiamo la parola kafkiano
La parola kafkiano si è consumata nel linguaggio comune. Viene usata per descrivere l’assurdo, il grottesco, il burocratico. Ma la…
Riabilitiamo la parola j’accuse
La parola j’accuse è rimasta sospesa nel tempo, ingabbiata in un contesto storico che l’ha resa monumento. Eppure è molto…
Riabilitiamo la parola iato
La parola iato è una di quelle parole che si imparano a scuola e si dimenticano subito dopo. Una definizione…
Riabilitiamo la parola habitat
La parola habitat ci scivola accanto come un termine tecnico. Ci siamo abituati a sentirla nei documentari, nelle pagine dei…
Riabilitiamo la parola gabbia
La parola gabbia è diventata metafora e minaccia. La usiamo per descrivere ciò che ci imprigiona, ciò che limita, ciò…
Riabilitiamo la parola fabbisogno
La parola fabbisogno non è elegante. Non è fluida. Non è cool. È secca, rigida, amministrativa. La si usa nei…
Riabilitiamo la parola ebbrezza
La parola ebbrezza è diventata sospetta. Troppo intensa, troppo fragile, troppo vicina alla perdita di controllo. Oggi si preferiscono termini…
Riabilitiamo la parola danaro
La parola danaro è stata messa in un angolo. Superata, accantonata, sostituita dalla sorella più educata: “denaro”. Una modifica apparentemente…
Riabilitiamo la parola cadere
La parola cadere è una di quelle che si imparano presto, spesso con dolore. Cadere non è solo un verbo:…
Riabilitiamo la parola babelico
La parola babelico non è un semplice aggettivo. È una visione. È una crepa nella superficie ordinata del linguaggio. È…
Riabilitiamo la parola abbacinare
La parola abbacinare è stata dimenticata perché infastidisce. Troppo specifica, troppo visiva, troppo distante dal linguaggio immediato. Eppure oggi, proprio…