Sopravvivere al giorno in cui hai smesso di fingere

Sopravvivere al giorno in cui hai smesso di fingere


Sopravvivere al giorno in cui hai smesso di fingere. Succede una volta sola. Quando smetti di fingere. Quando non riesci più a dire sì con la bocca e no con la pelle. E da lì, o vivi, o crolli.


🕳️ Il collasso dopo la verità

Sopravvivere al giorno in cui hai smesso di fingere è come imparare a respirare sott’acqua.
Nessuno ti ha insegnato come si fa.
Perché nessuno parla di quel momento.
Quello in cui il volto che mostravi si sgretola.
E tu resti lì, nudo, in mezzo al giorno.

Non sei stato coraggioso.
Non sei stato debole.
Hai solo smesso.
Di recitare.
Di acconsentire.
Di mentire per esistere.

Ma appena lo fai, appena smetti di fingere, succede il contrario di ciò che speravi: non arriva libertà, arriva il crollo.

📓 Il mondo non vuole la tua verità

Hai passato anni ad adattarti.
A sorridere con la bocca serrata.
A dire “va tutto bene” mentre qualcosa dentro gridava.

Poi, un giorno, hai detto basta.
E quello è stato il giorno in cui hai smesso di fingere.

La verità è che non sei diventato più forte.
Sei solo diventato visibile.
E la visibilità costa.

Sopravvivere al giorno in cui hai smesso di fingere significa affrontare tutto ciò che hai rimandato.
Le reazioni.
I silenzi.
Le perdite.
E quel vuoto enorme che si apre quando non puoi più tornare indietro.

🔊 La frattura non è visibile, ma è ovunque

Non ti sei ammalato.
Ti sei rivelato.

E nel rivelarti hai rotto l’equilibrio di tutto quello che ti stava attorno.
Equilibrio non è verità.
È solo abitudine reciproca.

Sopravvivere al giorno in cui hai smesso di fingere vuol dire vedere chi ti resta vicino.
Vuol dire sentire il gelo di chi ti aveva amato solo nella versione filtrata.

Ma soprattutto, vuol dire restare.
Anche se tutto si è spostato.
Anche se dentro hai la sensazione di essere senza pelle.

🧠 Il dolore della coerenza

Dire la verità.
Agire con verità.
Camminare nella verità.
Tutto questo ha un prezzo.

E il prezzo è la rottura.
La perdita di protezione.
La solitudine che non ti aspettavi.

Sopravvivere al giorno in cui hai smesso di fingere vuol dire imparare a stare nelle crepe senza più chiuderle.
Vuol dire guardarti allo specchio e vedere finalmente te stesso, anche se a pezzi.
Anche se stanco.
Anche se distrutto.

Ma intero.

🕳️ Dopo la fine, il respiro

Quando hai smesso di fingere, non sei diventato nuovo.
Sei diventato vero.

E la verità non salva.
Ma libera.

Non ti toglie il dolore.
Ma ti toglie il veleno sottile del dover piacere.
Del dover funzionare.
Del dover mantenere una forma che non è tua.

Sopravvivere al giorno in cui hai smesso di fingere è imparare a respirare di nuovo.
In mezzo ai cocci.
Con addosso la stessa faccia.
Ma senza più bugie.

E da lì, forse, puoi iniziare qualcosa che assomigli a una vita tua.


📌 Uomo Fuori Traccia – Articolo #242
🪨 Non è la verità che fa male. È tutto quello che crolla intorno quando finalmente la dici.


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Scrive da un punto imprecisato tra il mondo che c’è e quello che potrebbe esistere.
Non cerca followers, cerca fenditure.
Non insegna nulla, ma disobbedisce per mestiere.
La sua mappa non ha nord: ha crepe, deviazioni, direzioni non autorizzate.
Vive in silenzio, ma scrive forte.
È uno che cammina fuori traccia.
E non per sbaglio.