Il prezzo della lucidità è quello sguardo che non si può più spegnere, anche quando fa male, anche quando mostra ciò che avresti preferito non vedere.
Ci sono momenti in cui tutto si schiarisce. La nebbia mentale si dissolve, le illusioni crollano una dopo l’altra, e ciò che resta è uno sguardo nitido, tagliente, definitivo. Non è una rivelazione mistica. È un collasso interno. Un clic che scardina il sistema di pensieri, convinzioni e ruoli dentro cui hai vissuto fino a ieri. Il prezzo della lucidità è il senso di vuoto che arriva subito dopo. Come se avessi spostato un sipario e ti fossi ritrovato davanti a una scena senza scenografia, senza pubblico, senza applausi.
Non è facile reggere quello sguardo. Perché la lucidità non fa sconti. Non addolcisce. Non ti consola. Non ti lascia finzioni con cui proteggerti. Il prezzo della lucidità è accorgersi che molte delle cose che hai detto, fatto, scelto — non ti appartenevano davvero. Le hai ereditate, imitate, subite. E ora, con gli occhi aperti, ti rendi conto che continuare a sostenerle sarebbe tradirti.
La lucidità è solitaria. Ti separa, ti isola, ti toglie appartenenza. Perché quando smetti di aderire ciecamente a ciò che ti circonda, inizi a sentire lo scarto, il rumore di fondo, l’inadeguatezza. Non ridi più quando gli altri ridono. Non reagisci più agli stessi stimoli. Non ti bastano più le stesse risposte. Il prezzo della lucidità è la distanza che cresce tra te e il mondo che avevi contribuito a costruire senza accorgertene.
A volte ti chiedi se valeva davvero la pena svegliarsi. Perché nel dormiveglia, almeno, c’era un po’ di calore. C’era l’illusione del senso, dell’inclusione, della direzione. Ma ora che sei sveglio, ora che vedi, non puoi più fingere. E allora ti ritrovi a vagare in uno spazio inedito. Un territorio che non ha mappe, che non ti garantisce nulla, che non ti promette salvezza. Il prezzo della lucidità è la perdita della semplicità. Del pensiero binario. Del conforto del gruppo.

Eppure, in quella solitudine qualcosa respira. Qualcosa di nudo, di essenziale, di incontaminato. Un baricentro che non avevi mai conosciuto prima. È fragile, certo. Ma è reale. Non ha bisogno di essere sostenuto da nulla. Esiste e basta. Il prezzo della lucidità è attraversare il deserto per scoprire che sei tu il tuo stesso rifugio. Che sei tu a dover contenere tutto: la verità, il dolore, la libertà.
Nessuno ti prepara a questo passaggio. Nessuna scuola insegna a sostenere lo sguardo lucido. Perché la lucidità non si studia. Ti accade. Ti sorprende. A volte ti lacera. Arriva in mezzo a una frase. In mezzo a una giornata qualsiasi. E ti spacca in due. Da un lato chi eri prima, dall’altro chi potresti diventare. In mezzo, una cesura. Uno spazio bianco. Il prezzo della lucidità è stare in quello spazio senza fretta di definirlo.
Non ci sono vie di fuga. Non puoi più tornare indietro. Non puoi più fingere. Non puoi più distrarti. La tua mente ha visto, il tuo corpo ha capito, la tua anima ha registrato. E anche se cercherai di distrarti, anche se tenterai di rientrare nei vecchi meccanismi, qualcosa dentro di te continuerà a dire no. Il prezzo della lucidità è questo no profondo, che non puoi più ignorare, che non ti permette più di autoingannarti.
E poi c’è un altro aspetto: la lucidità ti rende scomodo. Perché cominci a vedere anche le ombre degli altri. Cominci a riconoscere le maschere, i copioni, le menzogne non dette. Non per giudicarle, ma perché ormai sei allenato a cogliere ciò che non torna. E questo ti fa perdere posizioni, simpatie, alleanze. Ma ti fa guadagnare integrità. Il prezzo della lucidità è rinunciare alla superficie per restare nella profondità.

Non tutti ti capiranno. Alcuni penseranno che sei diventato cinico. Altri ti accuseranno di voler complicare tutto. Ma tu saprai che non è così. Saprai che la tua visione non nasce dall’amarezza, ma dalla verità. E la verità non è cinica. È solo spoglia. Il prezzo della lucidità è vivere in un mondo dove la maggior parte delle persone preferisce la coperta della menzogna alla nudità dell’onestà.
Ma non sei solo. Anche se sembra. C’è un altro modo di stare al mondo. C’è chi come te ha scelto di vedere. Di non abbassare lo sguardo. Di non semplificare per comodità. Forse non vi incontrerete subito. Ma vi riconoscerete. E in quello sguardo condiviso, ci sarà tregua. Il prezzo della lucidità sarà allora anche una porta: verso una comunità diversa, invisibile ma reale, fatta di sguardi che non mentono.
Il viaggio non finisce con la presa di coscienza. Anzi, lì comincia. Perché vedere è solo il primo passo. Poi viene il vivere con ciò che si è visto. L’agire in coerenza. Il decidere chi sei ora che non puoi più ignorare. Il prezzo della lucidità è anche responsabilità. Non puoi più addossare la colpa al sistema, al passato, agli altri. Ora sei tu. Tu con ciò che hai capito. Tu con la tua nuova direzione.
Forse non avrai più la leggerezza di prima. Ma avrai qualcosa di più raro: una vita che ti corrisponde. Una voce che non tradisce. Una presenza che non vacilla. Il prezzo della lucidità non si misura in fatica, ma in autenticità. In quella sensazione sottile e potente che nasce quando ti accorgi che non devi più mentire. Né agli altri, né a te stesso.
📌 Uomo Fuori Traccia – Articolo #118
🧭 Chi ha visto, non può più fingere.